Proprietà Sperino

LESSONA, PIEMONTE

dal 1999 - 12,5 ha - 50.000 bt

Luca De Marchi, figlio di Paolo De Marchi (Isole & Olena), ha preso in mano nell´anno 2004 l’azienda di famiglia “Proprietà Sperino” a Lessona. La Proprietà Sperino è un´icona storica e tappa importante della storia enologica.
Le annate dell’Ottocento sono tutte documentate e i vini si imbottigliavano in bottiglia. Nel Novecento, i primi esperimenti in Italia per la cura delle viti e i primi studi sui portainnesti per combattere la filossera si fecero in quest’azienda. Lessona si trova ai piedi del Monte Rosa, con terreni sabbiosi marini e suoli ad altissima acidità. Un habitat estremo, ma adatto per la Spanna (Nebbiolo).
Il vino Lessona viene fermentato spontaneamente in tini aperti troncoconici con lunga macerazione sulle bucce ed affinamento oltre 30 mesi in botti grandi di rovere. Un vino elegantissimo, sapido con un tannino molto fine.

I VINI

10/2024

LA BIBLIOTECA - IL PUNTO DI PARTENZA

La biblioteca è la stanza dove le generazioni che ci hanno preceduto ancora ci parlano e dove ricostruiamo il legame con il passato che è alla base dell’intero progetto di Proprietà Sperino a Lessona, in provincia di Biella, in Alto Piemonte.
Un progetto nato dall’esigenza fortissima di ridare una centralità dimenticata alla zona che per secoli ha guidato la storia viticola italiana.
Da qui il recupero e la riapertura della cantina storica di famiglia nel 1999 da parte di Paolo e Luca De Marchi, padre e figlio. Una cantina portata avanti nell’Ottocento e fino al 1905 dagli Sperino, cugini dei De Marchi.


LA MEMORIA VITIVINICOLA DI LESSONA

Proprietà Sperino ha nella sua essenza più profonda l’esigenza di conservare e ricostruire la memoria storica.
Perciò abbiamo finanziato uno studio filologico della toponomastica di Lessona. Giulia Longhini ha trascorso anni in ricerche e interviste per togliere la polvere di dosso alle immagini di questi luoghi. La mole immensa di materiale raccolto ha per ora portato alla pubblicazione di un Atlante toponomastico che forgia la storia riecheggiando la mappa tardo seicentesca con l’indicazione dei «cru» di Lessona esposta in municipio.

L´etichetta storica

La famiglia Sperino fu una prestigiosa dinastia di medici fautori di numerosi progressi e di lodevoli iniziative nel campo della medicina. Casimiro Sperino (1812 – 1894) fu medico-chirurgo, Senatore del Regno d’Italia, preside della Facoltà di Medicina a Torino, fondatore e presidente dell’Accademia Reale di Medicina. 

Fu soprattutto suo figlio, Felice Sperino, anch’egli medico e professore a Torino, a dedicarsi interamente alla valorizzazione della viticoltura piemontese. 

LA BIBLIOTECA

Nei registri tenuti dagli Sperino si trovano le fondamentali descrizioni, vendemmia per vendemmia, di innumerevoli annate dell’Ottocento. Il clima, la data della vendemmia, le tecniche di fermentazione e i giorni di macerazione per ogni singolo vino.

A questo si aggiungono le note sulle analisi chimiche di tutte le annate e sugli esperimenti che spaziavano dall’imbottigliamento alla svinatura, dall’aggiunta di tannino per la concia delle pelli alle prove di appassimento.

Sono poi conservati molti libri di medicina, a ricordo del grande contributo in questo campo degli Sperino. E i tanti libri di viticoltura scritti anche da Felice Sperino:
illuminante il suo contributo allo studio delle viti americane contro la fillossera e poi la corrispondenza con il Conte di Rovasenda, primo ampelografo italiano, e i trattati sui vitigni scomparsi dell’Alto Piemonte.

I documenti nella biblioteca

Nelle cantine del castello sono ancora conservate le  etichette del vino prodotto dagli Sperino a partire dalla metà dell'Ottocento. Già allora, caso raro in Italia, le bottiglie venivano etichettate e nei quaderni archiviati nella biblioteca di casa sono annotate le spedizioni del vino anche all'estero. Ecco cosa si diceva allora del prestigioso vino Lessona:

“(...) io sono non solo persuaso, ma convinto, che l'uva dell'agro biellese è nella sua media superiore a quella di tutta la rimanente Italia. Disgrazia vuole che la popolazione più industriale d'Italia si sia dedicata a qualunque industria meno quella vinaria, di cui aveva la materia prima così sottomano.”
- Luigi Piemonte, “Il Piemonte Agricolo
” (1893).

Assaggiando una serie di sei splendidi vini (1865, 1870,
1879, 1892, 1894, 1900) del Cav. Dott. Felice Sperino noi pensavamo che se si stabilisse per ogni gran vino italiano una linea che raccolga tutti i punti dell'età del prodotto, si vedrebbe che per tutti i grandi vini fini da arrosto italiani ed esteri, questa linea che si innalza con certa lentezza per arrivare al piano della perfezione, precipita poi rapidamente giunta ad un certo punto e conduce, quasi dritta alla decrepitezza - la linea rappresentante il cammino del Lessona, questo avrebbe di particolare: va su lenta, ma arrivata alla linea della perfezione, questa permane a lungo, molto a lungo, per 20-25 anni, poi, in luogo di scendere precipitosamente, si incurva invece assai lentamente, lentissimamente.
In altre parole il Lessona, almeno quello squisito del Dott. Sperino, è un vino che non vuol farsi decrepito, è un gagliardo che mantiene la sua piena vitalità forse più a lungo e più degnamente degli altri grandi vini d'Italia.

- A. Marescalchi, “I migliori vini d'Italia” (1905)

Dott. Sperino